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Il denaro digitale è il futuro. Le opportunità e i rischi del cripto-banking.

Le criptovalute godono di grande popolarità come valori patrimoniali digitali. Che cosa implica per gli istituti finanziari l'avanzata del denaro digitale? Gli esperti si sono confrontati in merito alle sfide del cripto-banking in Svizzera.

02.06.2021Meno di un minuto
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L'avanzata del denaro digitale

Il denaro del futuro è digitale. Mentre l'uso del contante perde terreno, durante la pandemia di coronavirus cresce l'importanza dei metodi di pagamento senza contanti, trainati dall'e-commerce e dalle transazioni mobili.

 

I valori patrimoniali digitali come le criptovalute (p. es. Bitcoin, Ripple o Ethereum) si fanno largo come interessanti mezzi di transazione. Ne fanno parte anche le Stablecoin, il cui valore di mercato è agganciato a una o più monete fiat. Inoltre anche le banche centrali considerano e mettono al vaglio versioni digitali delle loro monete fiat, le cosiddette Central Bank Digital Currencies (CBDC). Grazie alle tecnologie Distibuted Ledger (DLT) decentrate, i valori patrimoniali digitali possono essere trasferiti in tutto il mondo anche senza una banca commerciale.

Credit Suisse Cash Day

Nella cornice del Credit Suisse Cash Day 2021 autorevoli esperti si sono confrontati in merito ai rischi, alle sfide e alle opportunità del cripto-banking in Svizzera. Il Cash Day, giunto alla sua ottava edizione, si è svolto il 18 maggio 2021. Per la prima volta l'evento è stato condotto in forma digitale.

«I valori patrimoniali digitali non fungono solo da mezzi di pagamento, ma vengono impiegati anche come classe d'investimento alternativa», spiega Burkhard Varnholt, CIO di Credit Suisse. Alla luce di queste due funzioni, è importante che gli istituti finanziari si confrontino con il tema del cripto-banking in Svizzera per aggirare i rischi e cogliere nuove opportunità.

 

Per quanto concerne il cripto-banking quali sono i rischi che si trovano ad affrontare gli istituti finanziari in Svizzera?

Thomas Weisshaar: I valori patrimoniali digitali presentano un'elevata volatilità. Inoltre, in certa misura, sussiste anche il rischio di fomentare le attività criminali. In determinate circostanze possono incombere anche sanzioni. Analogamente non si può trascurare la grande quantità di energia richiesta dal sistema della blockchain. Per esempio le criptovalute sono in contrasto con i criteri ESG* di sostenibilità e non possono essere integrate nelle strategie d'investimento sostenibili. Oltretutto mancano tuttora regolamenti di carattere generale e una completa trasparenza.

 

Dr. Sébastien Kraenzlin: Per il business tradizionale il pericolo dei valori patrimoniali digitali consiste nell'inefficienza dell'attuale sistema di pagamento. Infatti l'interazione tra i clienti e una banca si svolge principalmente sotto forma di transazioni nel traffico dei pagamenti. Poiché il trasferimento dei valori patrimoniali digitali per le transazioni transfrontaliere richiede solo pochi minuti e non comporta l'addebito di commissioni elevate, questo processo sembra essere una facile alternativa. Gli istituti finanziari consolidati devono essere consapevoli di questa sfida e puntare a un miglioramento delle infrastrutture di mercato esistenti.

 

* ESG è l’acronimo di Environmental, Social and Governance (ambiente, società e governance).

 

Tra i valori patrimoniali digitali, soprattutto le criptovalute come mezzi di pagamento sono spesso associate a transazioni illecite e attività criminali. Con il cripto-banking queste pratiche fraudolente non trovano ulteriore terreno fertile?

Daniel Diemers: Non direi. La blockchain rappresenta un conto immodificato. In altre parole, le transazioni con le monete digitali possono essere tracciate più facilmente di quanto avverrebbe per esempio nel caso di una moneta fiat. A ciò si aggiunge il fatto che sono entrati in vigore molti regolamenti a tutela degli investitori e a garanzia dell'integrità di mercato. Per esempio in Svizzera esiste anche una legge DLT.

 

Urs Bernegger: Per i criminali diventa sempre più difficile sbarazzarsi dei bitcoin accumulati. Se i valori patrimoniali digitali vengono impiegati per operazioni di attività illecite, non possono più essere utilizzati per aprire un conto presso una banca. Infatti non solo sono riconducibili ai dati di contatto personali del soggetto, ma offrono accesso anche al suo wallet.

I relatori

  • Burkhard Varnholt, CIO Credit Suisse e vicepresidente del Global Investment Committee
  • Mathias Studach, responsabile Finance & Risk, SIX Digital Exchange
  • Thomas Weisshaar, responsabile Competence Center for Cryptocurrency and Digital Assets, Credit Suisse
  • Urs Bernegger, responsabile Trading and Liquidity Management, SEBA Crypto AG
  • Dr. Sébastien Kraenzlin, Director di Banking Operations presso la Banca nazionale svizzera
  • Dr. Daniel Diemers, membro del consiglio di amministrazione presso InCore Bank

Nel cripto-banking dove risiedono le potenziali opportunità per gli istituti finanziari?

Mathias Studach: L'accesso alle monete virtuali è tuttora molto complesso e associato a svariati rischi. Molti investitori non sanno come investire nei valori patrimoniali digitali. Se si riuscirà a semplificare l'acquisto di valori patrimoniali digitali e il processo di trading per i clienti, ne conseguirà un'interessante possibilità di accesso a una nuova classe d'investimento alternativa.

 

Urs Bernegger: Anche nella tokenizzazione dei valori patrimoniali e degli altri mezzi finanziari si cela una grande opportunità. Perché un token è condivisibile, più economico e facilmente negoziabile. Ne conseguirebbe una sostanziale semplificazione del trasferimento di denaro tra le singole banche. Sono convinto che nel prossimo futuro le banche centrali inizieranno a utilizzare le valute digitali come strumento di clearing.

 

In che modo le valute digitali e i valori patrimoniali convertiti in token cambieranno il modello di banking del futuro?

Urs Bernegger: Le criptovalute hanno dimostrato che è assolutamente possibile trasferire asset digitali attraverso il sistema DLT in modo semplice e rapido. Quindi i valori patrimoniali digitali dovrebbero continuare a guadagnare importanza. Le banche centrali e anche il governo svizzero lo hanno già compreso. Ora spetta agli istituti finanziari imparare a utilizzare le tecnologie Distributed Ledger per assicurare una gestione corretta dei valori patrimoniali attraverso la blockchain.

 

Dr. Sébastien Kraenzlin: Con un cambio di ruolo, gli istituti finanziari potrebbero fungere da ponte tra il «nuovo mondo» che ruota intorno all'infrastruttura DLT e il mondo attuale. In tal modo le banche continuerebbero a svolgere un ruolo di primo piano per esempio sul fronte delle soluzioni di pagamento e degli aspetti normativi.

 

Come faranno gli istituti finanziari a coniugare questi due mondi?

Dr. Daniel Diemers: Bisogna tenere conto di diversi fattori e attivarsi contemporaneamente su più livelli. In primo luogo è necessaria una strategia mirata per fare breccia nel campo dei valori patrimoniali digitali. Inoltre servono diversi adeguamenti tecnici, come per esempio un upgrade di Legal Risk Compliance. Ma è richiesto anche un cambiamento culturale in azienda. Occorre affrontare e confutare i timori e le preoccupazioni in relazione al denaro digitale. Dato che in un'ottica futura i clienti si aspettano dalle banche valori patrimoniali digitali sotto forma di criptovalute, token o altri asset, gli istituti finanziari non possono sottrarsi al cambiamento.

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