Stante il potenziale di recupero più ridotto e il crollo precedente meno rovinoso è lecito presumere che nel 2021 la ripresa sarà meno vertiginosa rispetto all'anno precedente, senza trascurare che anche dopo il secondo lockdown non verrà speso l'intero risparmio aggiuntivo accantonato, non fosse altro perché la quota di risparmio reagisce alle variazioni economiche più incisive e in particolare alle variazioni della situazione sul mercato occupazionale. Se le famiglie temono di perdere il loro reddito da lavoro, limitano i consumi.
Secondo le nostre stime, circa il 30 per cento dei risparmi ascrivibili ai due lockdown diventeranno un «risparmio precauzionale» a medio e lungo termine. A ciò si aggiunge che non tutti i settori beneficeranno in pari misura dell'atteso effetto di recupero.
Nei mesi successivi al primo confinamento il settore non-food ha espresso un vistoso recupero dei consumi. Nel raffronto diretto le chiusure in questo segmento sono state un po' più brevi e le misure non così restrittive. Sebbene nel lockdown del 2021 il commercio al dettaglio non-food abbia lamentato perdite di consumi per circa 230 mio. di franchi svizzeri, grazie al recupero queste ultime dovrebbero essere ripianate entro tre mesi.
Un certo recupero dei consumi è stato evidenziato anche dal settore dell'intrattenimento e dello sport, ma in misura inferiore rispetto al commercio al dettaglio non-food. Infine, il potenziale per recuperare le mancate attività in tema di cinema, teatro o sport è limitato. A causa del calendario degli appuntamenti, che non cambierà radicalmente dopo la fine del lockdown. Per recuperare il calo delle spese di consumo sommatosi di una sola settimana di lockdown, il settore necessita di circa 8 settimane di attività normale.
Viceversa, anche dopo aver superato il lockdown del 2020 nella gastronomia i fatturati sono in calo. In questo segmento il potenziale per un recupero dei consumi è giudicato scarso. Pur se dopo il lockdown i ristoranti godranno inizialmente di grande popolarità, un aumento duraturo degli avventori appare inverosimile. Ipotizzando che non si assisterà a un recupero significativo dei consumi, dopo la riapertura occorreranno probabilmente circa 14 settimane di attività normale per compensare le perdite di consumi di una sola settimana di lockdown dell'anno in corso.
Un ritorno alle condizioni operative normali nell'industria alberghiera è ancora più lontano. Intanto il turismo interno si sta rivelando un sostegno importante. Ciò malgrado, qualora in estate dovesse essere possibile viaggiare almeno in Europa, il settore alberghiero dovrà mettere in conto che gli svizzeri trascorreranno maggiormente le loro ferie all'estero, per cui è presumibile che nel 2021 il fattore di sostegno dato dal turismo interno verrà in parte a cadere. Un ritorno all'attività normale sarà possibile solo se i viaggi internazionali torneranno al livello pre-crisi.
Mentre numerosi fornitori di servizi hanno risentito della crisi pandemica, il commercio alimentare svizzero è riuscito a prosperare. La concorrenza da parte di ristoranti e bar è venuta meno e per settimane il turismo degli acquisti è stato ostacolato. I tassi di crescita dei fatturati nel commercio al dettaglio alimentare hanno raggiunto picchi storici. Dall'inizio della pandemia sino alla fine del 2020 la crescita media del fatturato ha superato il 12%. La revoca delle misure di contenimento in ordine a ristoranti e bar come pure gli allentamenti nel traffico frontaliero riporteranno verosimilmente i fatturati del commercio al dettaglio alimentare ai loro livelli pre-crisi, ponendo di riflesso fine all'attuale fase di forte espansione.
Conseguenze a lungo termine si profileranno soprattutto dove le restrizioni erano particolarmente rigide e lunghe – come ad esempio nel settore alberghiero – e i consumi non sono facilmente recuperabili (ad es. ristorazione e settore del tempo libero). Mentre il commercio al dettaglio non-food riesce a compensare con due settimane di recupero dei consumi la perdita temporanea dettata da una settimana di lockdown nel 2021, il segmento dell'intrattenimento e dello sport necessita in media di almeno 8 settimane circa. L'elevata sostituibilità delle visite a ristoranti e bar riduce il potenziale per il recupero dei consumi in questo settore. In condizioni di funzionamento normali, la perdita di consumi per una settimana di lockdown nel 2021 dovrebbe poter essere recuperata in circa 14 settimane.