Le forme di gestione degli istituti di previdenza a confronto
La scelta della forma di gestione della cassa pensioni dipende da diversi fattori. Svariate considerazioni possono portare a preferire l'affiliazione a un istituto collettivo o comune oppure a un istituto di previdenza di un singolo datore di lavoro.
Dal sondaggio sulle casse pensioni, in cui sono stati interpellati oltre 100 decisori di casse pensioni indipendenti e di istituti collettivi e comuni, emergono chiare differenze tra i due modelli di gestione per i criteri relativi alla gestione delle casse pensioni (governance) e alle possibilità di autonomia decisionale.
Riduzione dell'impegno per i responsabili
Con un risultato di oltre il 60 per cento, l'argomentazione maggiormente a favore di un istituto collettivo o comune è il minore impegno per i responsabili di datori di lavoro e lavoratori. La grande responsabilità personale dei membri delle fondazioni sembra essere un aspetto non trascurabile per molte persone.
Il profilo attitudinale dei membri di un Consiglio di fondazione è ampio, in costante crescita e comporta responsabilità per le quali, in casi estremi, è addirittura possibile che si debba rispondere in prima persona. Questo potrebbe indicare che l'attuale principio della milizia dovrebbe contribuire al consolidamento a favore degli istituti collettivi e comuni.
Elevato grado di professionalità e know-how
Oltre la metà dei partecipanti al sondaggio concorda inoltre sul fatto che l'elevato grado di professionalità e know-how sia un motivo per privilegiare l'affiliazione a un istituto collettivo o comune. Solo il 9 per cento pensa che un istituto di previdenza di un singolo datore di lavoro offra un vantaggio a tale riguardo. Probabilmente molti ritengono che con l'aumentare delle dimensioni dell'istituto di previdenza aumenti anche il livello di competenza dei responsabili di conduzione.
La dimensione pone gli istituti collettivi e comuni in una posizione di vantaggio anche in termini di digitalizzazione e sicurezza, così come di costi. Presso le casse pensioni, ma anche presso gli istituti collettivi e comuni, molti processi si svolgono ancora in forma analogica e con l'uso di molta carta. Migliorare l'accesso alle informazioni per i destinatari comporta costi aggiuntivi. Di norma gli investimenti necessari e i costi pro capite possono essere ridotti e quindi anche meglio giustificati se le dimensioni sono maggiori.
Maggiore capacità di rischio nonostante la minore pianificabilità
Di norma l'età più bassa degli assicurati ha un impatto positivo sulla capacità di rischio degli istituti collettivi e comuni. La maggioranza dei partecipanti al sondaggio attribuisce infatti agli istituti collettivi e comuni una maggiore capacità generale di rischio. Per quanto riguarda la pianificabilità dei pool di assicurati, hanno invece la meglio gli istituti di previdenza indipendenti.
L'aspetto della pianificabilità viene considerato forse solo in misura limitata un fattore importante nella valutazione della capacità di rischio. Infatti, molti istituti di previdenza hanno adottato misure volte a ridurre il rischio di forti perdite di assicurati, ad esempio attraverso la diversificazione su diversi datori di lavoro.
Più margine di manovra nella gestione delle casse pensioni
Una caratteristica che viene valutata molto chiaramente come un punto a favore degli istituti di previdenza di singoli datori di lavoro è il margine di manovra nella gestione delle casse pensioni. Sebbene molti istituti collettivi consentano ormai un elevato grado di individualizzazione, ciò non viene considerato equivalente al livello di autonomia decisionale tipico degli istituti di previdenza di singoli datori di lavoro.
Questi ultimi sono infatti ritenuti migliori degli istituti collettivi o comuni anche in termini di individualità della strategia d'investimento. Ciò si spiega, tra l'altro, con il fatto che gli istituti comuni perseguono di norma una strategia d'investimento collettiva e quindi applicano la medesima asset allocation per tutte le affiliazioni.
Forte legame di datore di lavoro e Consiglio di fondazione con l’istituto di previdenza
Il giudizio più favorevole attribuito alle casse pensioni di singoli datori di lavoro, per circa l'89% degli intervistati, è il maggiore legame di datore di lavoro e Consiglio di fondazione con l’istituto di previdenza. Proprio per le piccole e medie imprese, questa componente interpersonale dovrebbe essere maggiormente apprezzata. Inoltre, soprattutto in tempi caratterizzati da forti turbolenze, in circostanze estreme in presenza di misure di risanamento, è estremamente importante poter contare sull'impegno del datore di lavoro.
Nel complesso per le due forme di gestione si evidenziano chiari tratti distintivi e pertanto anche buone argomentazioni a favore di una o dell'altra. Questo non fa che confermare la ragion d'essere di entrambe le forme di gestione. Con il consolidamento degli ultimi anni, tuttavia, anche gli istituti collettivi e comuni (parzialmente) autonomi dovrebbero essere in grado di rispondere in modo molto soddisfacente alle esigenze di molte imprese, in particolare piccole e medie, e delle casse pensioni.